lunedì 23 agosto 2010

I panni sporchi? Lavarsei in casa propria

Ieri son ndati farse na caminada in montagna, che spesso l'è sinonimo de Doeomiti.
Se fermon par cafè e briosc, e come spesso me capita me mete a ledar quel che cate, poc conta se l'è a gassetta o depliant dea sagra del ciclamino o de vendita de case.
Comunque sia me cate soto man el "corriere delle alpi", che come gran parte dei quotidiani dea nostra favoeosa patania l'ha na leggerissima connotazion leghista.
Prima pagina : notiziona che segnaea come che un bidèl (profession caratterizzada da forte evasion fiscale, socialmente attraente e inizio de grandiose carriere e arrampicae sociali...) a volte l'usava a lavatrice dea scuoea par lavarse e so robe.
Che el tire a prima pièra che che no l'ha mai, de rizza o de razza (???) in qualche modo abusà de qualcossa dove chel lavora. Penso che, entri certi limiti, possa anca far parte de normaità.
Come mi, del resto. Che solche de articoi de canceeria ho portà casa na pacca de roba.
Sto poro desgrazià l'ha approfittà dea lavatrice ANCA par lavar a so roba. Ma co na aggravante: l'è teròn : " un bidello di 40 anni, originario del Meridione, si trova sotto inchiesta con la pesantissima accusa di peculato".
Copie e incolle l'articol che se pol catar a sto link (pecà no aver na scansione dea prima pagina del giornal) http://ricerca.gelocal.it/corrierealpi/archivio/corrierealpi/2010/08/22/BLAPO_BLA01.html

Penso che no serve dir gnent.
Mi avaria mess na notizia cusità in qualche riquadro dove che se mete e cassae tipo "sta setimana festa dei ciodèt", e magari assando spazio ae prime pagine a robe na sciantà pì serie..
Ma se sà ... un teròn che l'occupa un posto pubblico in patania deve far notizia...par tegnar vivi i soiti slogan leghisti...

Inserisci linkBidello indagato per peculato


BELLUNO. Approfittava della lavatrice della scuola per lavare anche i propri panni. Forse lui non immaginava di compiere un reato. Oppure non pensava di essere notato da altri che avrebbero poi riferito il tutto ad un assessore del paese. Fatto sta che l’integerrimo amministratore ha subito segnalato la vicenda, con un esposto, alla procura della Repubblica di Belluno. Ed ora un bidello di 40 anni, originario del Meridione, si trova sotto inchiesta con la pesantissima accusa di peculato e rischia non solo una condanna ipotetica tra i 3 e i 10 anni di reclusione ma anche di perdere il posto di lavoro. Anni di sacrifici e di “pellegrinaggi” da una parte all’altra d’Italia per acquisire punteggio in graduatoria ed ottenere un posto sicuro, potrebbero essere vanificati da una leggerezza. Quella cioè di aver usato la lavatrice della scuola per la quale lavorava come bidello per lavare anche i propri indumenti. La vicenda, piuttosto curiosa, ma che potrebbe avere gravi conseguenze penali, risale ad un anno fa quando il bidello era in forza presso una scuola elementare di un paese del circondario di Belluno. Tra le mansioni a cui ottemperare, c’era anche quella di usare la lavatrice in particolari casi. Il punto è che il bidello nei vari lavaggi a scopi “scolastici” approfittava per mettere in centrifuga anche i propri indumenti. Ma qualcuno se n’è accorto e l’ha detto ad un assessore del Comune. Il quale, dopo aver accuratamente verificato i fatti, ha inviato un dettagliato esposto in procura. Le indagini sul bidello, finito sotto inchiesta per peculato, si sono chiuse proprio pochi giorni fa ed il pubblico ministero ha già formalizzato al giudice delle indagini preliminari, Giorgio Cozzarini, la richiesta di rinvio a giudizio. Il peculato è perseguito nel nostro codice penale all’articolo 314 e prevede la condanna da un minimo di tre ad un massimo di dieci anni per il pubblico ufficiale che si appropria di denaro o beni di cui ha disponibilità in relazione alle funzioni del suo ufficio. Se il colpevole si è appropriato del bene solo momentaneamente allo scopo di farne uso e lo ha poi restituito la pena è prevista in riduzione notevolmente minore, cioè da sei mesi a tre anni.