martedì 7 luglio 2009

Tivision Scoazze

A tivision dovaria essar un mezzo eccezionale, chel porta informazion e
cultura aea gente. Ma savon benissimo come che inveze el vien usà : par imbaucar
e persone, e essar un strumento de propaganda de partito. E visto che i principali canai
nazionai i è praticamente in man all "onnipotente"... va bon dai, i soiti discorsi triti e ritriti.

Voeve inveze tirar fora un argomento ligà ae tivision ma in modo pì pratico...
Passo dopo passo i è drio imporre el "digitale terrestre" che richiede anca un
"upgrade" de tivision.
Domanda: e vece tivision che fine fae ?
Risposta: visto che ghe n'è na normativa che impedisse de smaltir rifiuti elettronici a casa
de chealtri (africa, par esempio) e ora qualche furbacchione l'ha pensà ben de considerar ste tivision "usate di seconda mano" e quindi "vendarle" a qualche società che aea fine fa rivar ste
TV in africa. Dove che na marea de tosati dai 15 ai 20 anni i è smonta (respirando ovviamente roba tossica a nastro) par estrarre el rame.

Mi no ho tivision ma ... che senso ha mettar el digitale terrestre ? Aumenta a quaità
visiva, me par. Gnent de pì. Come che diseva el Natalino Balasso : "Na merda in alta definizion...sempre na merda resta" ...

Copie/Incolle:

L'itinerario inizia nella cittadina inglese di Hampshire, dove il televisore viene consegnato alla locale compagnia di riciclaggio. E' rotto. Secondo una direttiva europea, non potrebbe essere esportato, perché considerato rifiuto pericoloso. Invece la Bj Eletronics, l'impresa che gestisce l'appalto, tratta il dispositivo come se fosse di seconda mano e lo rivende a un'altra compagnia. Questa a sua volta lo caricherà su container, insieme ad altre tonnellate di materiale elettronico, destinazione il continente africano. E' qui il passaggio fondamentale, perché fotografa la zona grigia in cui matura il traffico illecito. Il carico attraversa l'equatore e giunge a Lagos, dove finisce nell'immenso mercato di seconda mano di Alaba. Un suk che raccoglie ogni giorno fino a 15 container pieni di materiale elettronico di seconda mano, di provenienza asiatica ed europea. Il televisore viene ricomprato qui per pochi soldi. Ma la maggior parte del materiale fuori uso finisce direttamente in discariche a cielo aperto. In questo inferno decine di ragazzi tra i 15 e i 20 anni recuperano i componenti, bruciano la plastica e trafugano il rame che poi rivenderanno. Una pratica che li espone ad agenti tossici e cancerogeni.

Come sempre, son tutti bravi a comprar roba nova e butar via quea vecia, e chi se
ne ciava se dopo a diventa spazzatura a casa de qualcun'altro. Basta che no a stae casa nostra, no?


Fonti dee notizie
QUA
o anca QUA


Nessun commento:

Posta un commento

Se vè qualcossa da dir ... prego ...