Ma eo posibie che ogni volta che me capita de darghe na ociada al gasetin cate scritte tante de quee cagae che mede basta !
L'ultima de ieri...
Fasè finta de ndar farve un giro da qualche parte "esotica", dove che a cultura l'è diversa daea vostra. E par cultura se intende anca el magnar.
Ve svejè aea matina bonora a farve un caffettin fat coa moka portatie che ve siè portai drio.
Ve immagineu che i vostri vizini i ve fae storie par questo, solche parchè lori no i è abituai all'aroma del caffè? Che i ve obblighe a sostituir el caffè par esempio col tè ? Magari mandandove a far dei "corsi" ad hoc ? Difizie da immaginar, vista anca l'arroganza dei italioti che i vol far i paroni anca casa de chealtri.
Sta roba qua però l'è effettivamente successa qua: siccome dovon sempre ciaparsea e rendarghe a vita difizie ai soiti porican.. che i ha già problemi de soo ...
Me a colpio sta frase ...
L'obiettivo: insegnare alle donne immigrate i segreti del buon vicinato, a partire dalla cucina. «Sono sempre più numerose le baruffe legate ai profumi dei cibi esotici, che disturbano le persone, soprattutto al mattino presto»
Insiste a dir che son sempre drio imbruttirse dentro, sempre pì pieni de rabbia e de cativeria. A vera spuzza l'avon noaltri dentro...
I link aea notizia...ecoi qua
Testata
http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=579404&Data=20090527&CodSigla=TV
Si è svolta ieri la prima lezione del corso, organizzato dal circolo culturale Hilal, per insegnare alle donne straniere i segreti del buon vicinato in cucina e nella scelta dei cibi Immigrate a scuola di cucina per eliminare i cattivi odori
Dettaglio
http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=579409&Data=20090527&CodSigla=TV
Un corso per arginare le liti condominiali causate da «odori molesti». Si è svolta ieri sera al circolo culturale Hilal di via Monfenera a Treviso la prima lezione di un percorso che non ha precendenti. L'obiettivo: insegnare alle donne immigrate i segreti del buon vicinato, a partire dalla cucina. «Sono sempre più numerose le baruffe legate ai profumi dei cibi esotici, che disturbano le persone, soprattutto al mattino presto» spiega Khezraji. Molte di queste liti finiscono perfino nelle aule dei Tribunali poiché degenerano in vere e proprie denunce. «Da una questione banale e risolvibile spesso si passa alle parole grosse» aggiunge il mediatore culturale di orgine marocchina. Da oltre dieci anni in Italia, Khezraji sa che il cous cous alle otto del mattino fa a pugni con caffè e brioché. Le tensioni sfociano in bagarre anche a causa della mancata comprensione. Molti immigrati non conoscono bene la lingua italiana e non comprendono quindi dove stia realmente il problema. Inoltre ciascuno ha le proprie abitudini e per chi è giunto dal cuore dell'Africa o dalla lontana India la cipolla fritta alle sei del mattino emana un profumino invitante. Per evitare che le questioni degenerino finendo in Tribunale dove i giudici avrebbero cose ben più gravi di cui occuparsi, alcune persone e istituzioni hanno deciso di collaborare per arginare quello che in alcuni quartieri di Treviso sta diventando un problema. Nella zona di Santa Maria del Rovere, ad esempio, esiste una forte concentrazione di immigrati del Bangladesh, India e Sri Lanka, mentre via Oriani e l'area attorno a Porta Carlo Alberto è abitata da molti cinesi e africani. Il corso di cucina, iniziato ieri e tenutop da Lilly Verardi, si svolge al circolo Hilal in collaborazione con l'istituto Alberghiero di Treviso e il supporto della Provincia. Convinti del fatto che una reale integrazione avviene nel rispetto delle tradizioni del paese d'origine ma anche di quello ospitante, alle studenti verranno insegnante anche delle ricette tipiche della cucina italiana. «Perché nello scambio si cresce» conclude Khezraji, sicuro che kurkuma e zenzero in cucina possano convivere con la pasta al ragù e il radicchio trevigiano. Il corso vede la partecipazione di dodici studentesse: tutte donne che in qualche modo rappresentano le loro comunità. Sono mediatrici culturali o referenti di associazioni etniche. A loro spetterà poi il compito di divulgare ciò che hanno appreso alle connazionali. Oltre ai suggerimenti tipicamente culinari, con ricette del territorio trevigiano e consigli su come gestire la cucina per non renderla «molesta» al naso dei vicini, l'insegnante offrirà anche consigli pratici, come ad esempio aerare bene i locali perché non ristagnino gli odori o inserire nell'ambiente un buon aspiratore. E soprattutto evitare di utilizzare spezie dall'odore pungente in orari mattutini delicati, come quello del risveglio, riservato alla colazione.
mercoledì 27 maggio 2009
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HO DEI VICINI DI CASA ROMENI DALLA CUI CUCINA, AD OGNI ORA DEL MATTINO E DELLA SERA, PROVENGONO DEGLI ODORI TERRIFICANTI!!!
RispondiEliminaSIAMO IN PIENA ESTATE E SIAMO COSTRETTI A BARRICARCI IN CASA A 40 GRADI SENZA POTER APRIRE LE FINESTRE.
MIA MOGLIE E' STATA PRESA ANCHE DA MALORE A QUESTE "ESALAZIONI".
ABBIAMO PROTESTATO ED I ROMENI CI HANNO MINACCIATO!
PROVARE X CREDERE!!!
Purtroppo i rapporti de cattivo vicinato i è frequenti. Ghin so anca mi qualcossa, magari no proprio riguardante cattivi odori, ma arroganza e maeducazion spesso e rende i rapporti coi vicini/condomini difizie. E no son drio de parlar de vizini romeni o marocchini o altro. A maeducazion a parla tutte e lingue de sto mondo. Italiano (e diaetto) compreso. Scusa ma...se sti odori i e cusita "terrificanti" e ora ciama l'usl del to comune chel fae un sopralluogo. Posse capir na spuzza ogni tant, ma odori "terrificanti" me fa pensar a na industria chimica sotto casa !
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